Territorio
Il Bed & Breakfast Cavour, si trova a Gioia del Colle, cittadina pugliese da cui si possono raggiungere facilmente le zone turistiche limitrofe:
Monte Sannace
Distante circa 5 km dal centro cittadino, ospita scavi archeologici che portano alla luce vestigia di un villaggio di Peucezi risalente al VII secolo a.C. Gioia nasce durante il dominio bizantino per poi passare sotto il dominio normanno, infeudata al conte Riccardo di Altavilla. A Federico II si deve la ricostruzione del castello.
Castello Normanno Svevo di Gioia del Colle
Il Castello normanno-svevo di Gioia del Colle è il risultato di almeno tre interventi costruttivi: uno risalente al periodo bizantino, un altro a quello normanno e l'ultimo a quello svevo. Inizialmente era costituito da un recinto fortificato in conci lapidei, fu ingrandito nel XII secolo dal normanno Riccardo Siniscalco, che lo trasformò in una residenza nobiliare. La sistemazione definitiva del castello si deve a Federico II di Svevia intorno al 1230, epoca in cui si presenta con un cortile quadrangolare, saloni e stanze che si affacciano su di esso, ed è delimitato da quattro torri angolari. Delle quattro torri angolari originarie, di cui si parla nell'apprezzo della Terra di Gioia sia dell'architetto e tabulario Honofrio Tangho del 1640 che di Gennaro Pinto del 1653, oggi ne restano solo due: quella De' Rossi e quella dell'Imperatrice. Il castello ospita permanentemente il Museo archeologico nazionale di Gioia del Colle.
Chiese di Gioia del Colle
Numerose sono le Chiese presenti nel paese
Chiesa Madre - Santa Lucia - Immacolata Concezione - Sacro Cuore - San Vito Martire - San Rocco - San Francesco - Sant'Angelo - Sant'Andrea - San Domenico - San Vito
Il Centro Storico di Gioia del Colle
Il centro storico di Gioia del Colle rappresenta una struttura urbana formalmente unitaria, compatta e rispettosa delle varie individualità urbane. Si è sviluppato attraverso un processo additivo di "brani unitari", caratterizzati da autonomia di impianto e da intrinseche qualità spaziali e relazionali, risultato di un lento processo di sviluppo morfologico. Il suo aspetto formalmente omogeneo lo connota rispetto alla città moderna.
La morfogenesi del nucleo antico dell'abitato è stata determinata da un processo di avvolgimento al Castello Normanno-Svevo e dalla costituzione di un margine fisico (le mura), sostituito dalla cortina di palazzi ottocenteschi, secondo i principi della cultura della città borghese, nuova maschera di quel cuore costituito da un tessuto povero che ancor oggi esiste al suo interno.
Il sistema insediativo si è formato con l'aggregazione di tipi edilizi che, distribuendosi casualmente, determinarono una successione di slarghi e tracciati viari irregolari, caratterizzato prevalentemente dalla presenza di archi e di corti dall'architettura modesta addizione di tipologie edilizie a cassero con vani monocellulari (sottano al piano terra e soprano al primo piano).
Va pertanto salvaguardato, recuperato e valorizzato, ponendo in evidenza i singolari aspetti spaziali e di dettaglio, quale memoria storica dei molteplici valori culturali.
Archi del paese
Vi sono degli archi che, piuttosto che fungere da chiusura, con portone attraverso il quale si entra nella corte, sono delle volte a botte che reggono una abitazione soprastante. Anche questi archi hanno la funzione di immettere in un largo.
Alcuni archi, quelli più antichi ed in pietra sono di particolare pregio architettonico, altri costruiti in tempi a noi più recenti, sono in tufo, costituiscono la base di edifici sovrastanti e non sono di particolare pregio. Tra questi sono da segnalare: Arco San Nicola, Arco Paradiso, Arco su Vico Spada, Arco di Vico Sardella, Arco di Vico Serpente, Arco Arcobaleno, Arco di Via Palude.
Il primo nucleo di Gioia risale al periodo bizantino e normanno, in pieno periodo medievale
Bari
È nota per essere la città nella quale riposano le reliquie di san Nicola. Tale privilegio ha reso Bari e la sua basilica uno dei centri prediletti dalla Chiesa ortodossa in Occidente.
Bari ha una solida tradizione mercantile e da sempre è punto nevralgico nell'ambito del commercio e dei contatti politico-culturali con l'Est europeo e il Medio Oriente.
Il suo porto è oggi il maggiore scalo passeggeri del Mar Adriatico. Dal 1930 si tiene a Bari la Fiera del Levante; più recentemente la città è diventata sede del segretariato per il Corridoio pan-europeo 8.
Monopoli
Tra le città costiere della Puglia, Monopoli rappresenta uno dei porti più attivi e popolosi della regione sull'Adriatico. Il suo caratteristico centro storico di origine alto-medievale, sovrapposto ai resti di un ricco abitato Messapico fortificato già nel V sec. a.C., si affaccia sul mare, circondato da alte mura. Monopoli è anche detta la città delle cento contrade.
L'agro infatti è diviso in varie località denominate contrade, i cui toponimi rievocano antichi casali scomparsi, la presenza di una masseria, di una chiesa o altri riferimenti storico-geografici. La costa, lunga circa 13 km, è bassa e frastagliata: con oltre 25 stupende cale ed ampie distese sabbiose è particolarmente adatta alla balneazione e all'esplorazione della vita sottomarina.
Le contrade della città, molte delle quali oramai incluse all'interno del centro abitato, sono caratterizzate dalla presenza di antiche masserie fortificate (centri di conduzione di attività agricole), chiese e insediamenti rupestri, trulli, ville patrizie neoclassiche e case coloniche.
Grotte di Castellana
Le grotte di Castellana sono un complesso di cavità sotterranee di origine carsica di interesse speleologico e turistico, situato nel comune di Castellana Grotte, nella provincia di Bari, a circa 2 chilometri dal centro abitato. Annesso al complesso vi è un museo speleologico.
In passato era nota solo la prima cavità dell'enorme complesso, chiamata la grave, utilizzata dai contadini come deposito perché pensavano che fosse la bocca dell'inferno. Nella cavità cadevano gli animali, e una caduta così alta portava sicuramente alla morte. E la morte degli animali causava cattivo odore che usciva dalla cavità. Inoltre i cadaveri degli animali producevano gas, che cercando di uscire venivano a contatto con il vento freddo dell'esterno e per questo venivano rimandati nella cavità.
Questo processo faceva credere ai contadini che i gas fossero le anime dei peccatori morti e andati all'inferno che cercavano di uscire dall'inferno, ma venivano spinti dentro da forze ambigue. Un primo tentativo di esplorazione fu realizzato alla fine del XVIII secolo da alcuni giovani del luogo, che tuttavia si arrestarono pochi metri dopo il maestoso ingresso. La scoperta dell'intero sistema di voragini e cavità che compongono il complesso risale al 23 gennaio 1938 ad opera dello speleologo Franco Anelli nell'ambito di una campagna di ricerche speleologiche condotte nelle Murge sudorientali su invito dell'ente provinciale per il turismo di Bari.
Le cavità sotterranee si estendono per una lunghezza di circa 3 chilometri, fino a raggiungere profondità dell'ordine di 72 metri al di sotto del livello del suolo, riferito all' ingresso della grotta. La visita turistica al complesso è possibile attraverso due itinerari: quello breve, di circa un chilometro e della durata di 50 minuti, e quello completo, che dura 2 ore. L'ingresso naturale è rappresentato da un'enorme voragine profonda 60 metri denominata la grave, termine dialettale locale per indicare una grande voragine. Da qui è possibile raggiungere la caverna bianca.
Alberobello e i suoi trulli
Alberobello (Silva Arboris Belli in latino, Ajarubbedde in dialetto locale), è un comune italiano della provincia di Bari, in Puglia, al centro della Valle d'Itria e della Murgia dei trulli. Celebre per le sue caratteristiche abitazioni, chiamate trulli che, dal 1996, sono patrimonio dell'umanità dell'UNESCO, fa parte della Valle d'Itria.
I trulli
La storia di questi edifici molto particolari è legata a un editto del Regno di Napoli che nel XV secolo sottoponeva ad un tributo ogni nuovo insediamento urbano. I conti di Conversano, proprietari del territorio su cui sorge oggi Alberobello, imposero allora ai contadini inviati in queste terre di edificare a secco, senza utilizzare malta, le loro abitazioni, in modo che esse potessero configurarsi come costruzioni precarie, di facile demolizione.
Dovendo quindi utilizzare soltanto pietre, i contadini trovarono nella forma rotonda con tetto a cupola autoportante, composto di cerchi di pietre sovrapposti, la configurazione più semplice e solida. I tetti a cupola dei trulli sono abbelliti con pinnacoli decorativi, la cui forma è ispirata a elementi simbolici, mistici e religiosi.
Essi erano realizzati dalla maestranza assunta per la costruzione del trullo e ne identificavano l'artigiano. In base alla qualità della fattura del pinnacolo si poteva dunque identificare non solo la destrezza artigianale del costruttore, ma anche il valore della costruzione. Una maggiore spesa nella costruzione del trullo permetteva di individuare pertanto, le famiglie più abbienti da quelle meno facoltose.
Per quanto riguarda i simboli dipinti sopra i tetti dei trulli spesso assumono un significato religioso; talvolta possono rappresentare segni dello zodiaco. Pinnacolo e simbolo dipinto insieme formavano una sorta di identificativo civico, in quanto per lungo tempo Alberobello ha visto negarsi un riconoscimento ufficiale da parte dei conti di Conversano.
La Valle d'Itria
La Valle d'Itria è una porzione di territorio della Puglia centrale, a cavallo tra le province di Bari, Brindisi e Taranto. Il suo territorio coincide con la parte meridionale dell'altopiano delle Murge: in senso stretto è la depressione carsica che si estende tra gli abitati di Locorotondo, Cisternino e Martina Franca.
La principale peculiarità della valle sono i trulli, tipiche ed esclusive abitazioni in pietra a forma di cono ed è caratterizzata dalla presenza di grotte carsiche tra cui le celebri Grotte di Castellana. Il toponimo "Itria" sembra derivare dal culto della Madonna Odegitria (cioè che indica la via) importato nel X secolo dall'impero bizantino.
Fasano
Fasano (Fasciòne in dialetto fasanese) è al centro di un immaginario triangolo che ha per vertici le città di Bari, Brindisi e Taranto, distanti da Fasano di circa 50 km, la città segna il confine fra il Salento e la Terra di Bari.
Il toponimo "Fasano" proviene probabilmente da "Faso", antico nome di un grosso e bianco colombo selvatico (rappresentato sullo stemma civico) che si abbeverava presso le cosiddette "fogge", cioè una palude o pozzo all'aperto dove defluivano i corsi d'acqua provenienti dalle colline.
Sopra tali fogge oggi è ubicata la villa comunale.
Lo Zoo Safari Fasanolandia, è il più grande parco faunistico d'Italia e uno dei più grandi di Europa [5] e il suo parco divertimenti.
Castel del Monte
Castel del Monte Castel del Monte è un edificio del XIII secolo costruito dall'imperatore Federico II in Puglia, nell'attuale frazione omonima del comune di Andria, vicino a Santa Maria del Monte a 18 km dalla città.
È situato su una collina della catena delle Murge occidentali, a 540 metri s.l.m. È stato inserito nell'elenco dei monumenti nazionali italiani nel 1936 e in quello dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel 1996.
L'edificio ha pianta ottagonale (lato esterno: 10,30 m intervallo tra le torri più diametro di ogni torre: 7,90 m) e ad ogni spigolo si innesta una torretta a sua volta ottagonale (lato 2,70 m), mentre l'ottagono che corrisponde alla corte interna ha lati la cui misura varia tra i 6,89 m e i 7,83 m.
Il diametro del cortile interno è di 17,86 m. Il diametro dell'intero castello è di 56 m, mentre il diametro di ogni torre è di 7,90 m. Le torri sono alte 24 m e superano di poco l'altezza delle pareti del cortile interno (20,50 m).
I Sassi di Matera
I Sassi di Matera costituiscono il centro storico della città di Matera. Il Sasso "Caveoso" ed il Sasso "Barisano", insieme al rione "Civita", formano un complesso nucleo urbano. Sassi di Matera sono stati iscritti nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel 1993. Sono stati il primo sito iscritto dell'Italia meridionale.
L'iscrizione è stata motivata dal fatto che essi rappresentano un ecosistema urbano straordinario, capace di perpetuare dal più lontano passato preistorico i modi di abitare delle caverne fino alla modernità. I Sassi di Matera costituiscono un esempio eccezionale di accurata utilizzazione nel tempo delle risorse della natura: acqua, suolo, energia.
Nel rapporto della commissione che ha verificato la rispondenza del luogo ai criteri di valutazione dell'UNESCO, la candidatura di Matera risponde ai seguenti criteri: La città della pietra, centro storico di Matera scavato a ridosso del burrone, è abitata in realtà almeno dal Paleolitico: alcuni tra i reperti trovati risalgono al XIII millennio a.C., e molte delle case che scendono in profondità nel calcare dolce e spesso (calcarenite) della gravina, sono state vissute senza interruzione dall'età del bronzo (a parte lo sfollamento forzato negli anni cinquanta).
La prima definizione di Sasso come rione pietroso abitato risale ad un documento del 1204. I Sassi di Matera sono un insediamento urbano derivante dalle varie forme di civilizzazione ed antropizzazione succedutesi nel tempo. Da quelle preistoriche dei villaggi trincerati del periodo neolitico, all'habitat della civiltà rupestre di matrice orientale (IX-XI secolo), che costituisce il sostrato urbanistico dei Sassi, con i suoi camminamenti, canalizzazioni, cisterne; dalla civitas di matrice occidentale normanno-sveva (XI-XIII secolo), con le sue fortificazioni, alle successive espansioni rinascimentali (XV-XVI secolo) e sistemazioni urbane barocche (XVII-XVIII secolo); ed infine dal degrado igienico-sociale del XIX e della prima metà del XX secolo allo sfollamento disposto con legge nazionale negli anni cinquanta, fino all'attuale recupero iniziato a partire dalla legge del 1986.
Taranto
È sede di un grande porto industriale e commerciale e di un arsenale della Marina Militare Italiana, nonché della maggiore stazione navale.
Vi si trova, inoltre, un importante centro industriale, con stabilimenti siderurgici (tra i quali il più grande centro siderurgico d'Europa), petrolchimici, cementiferi e di cantieristica navale.
È anche attiva l'industria del liquore. Le attività principali della provincia sono l'agricoltura, la pesca, l'industria nei settori aeronautico, chimico, alimentare, tessile, l'artigianato, la lavorazione del legno, del vetro e della ceramica.
Brindisi
Brindisi Importante centro del Salento nell'Italia meridionale, la città ha rivestito storicamente un importante ruolo commerciale e culturale, dovuto alla sua fortunata posizione verso Oriente e al suo porto naturale sul mar Adriatico. Il comune è membro dell'area vasta brindisina[3] di cui è capofila.
Sede aeroportuale, la città ospita anche un porto rilevante per i commerci e i trasporti verso la Grecia e il Medio Oriente. Vivace centro industriale della penisola salentina, Brindisi è attiva nell'agricoltura e nell'industria, soprattutto chimica e energetica. Con un valore aggiunto procapite pari a 25.037 nel 2009 di euro Brindisi è al 5° posto tra i comuni della Puglia
Ostuni
Ostuni detta anche Città Bianca, per via del suo caratteristico centro storico che un tempo era interamente dipinto con calce bianca, oggi solo parzialmente. Insieme a Taranto e Santa Maria di Leuca, costituisce uno dei vertici ideali della penisola salentina.
Rinomato centro turistico, nel 2008, 2009, 2010, e 2011 ha ricevuto la Bandiera Blu[4] e le cinque vele di Legambiente per la pulizia delle acque della sua costa e per la qualità dei servizi offerti. Nel 2005, inoltre, la Regione Puglia ha riconosciuto il comune come "località turistica".
Fonte: Wikipedia